Negli ultimi mesi abbiamo a più riprese approfondito l’argomento del Diritto Penale Ambientale, per sua natura intrinsecamente connesso all’ampia categoria dei reati contro l’ambiente. Considerata la sempre maggiore centralità di questo particolare ramo del diritto ed il numero degli ecoreati previsti dal nostro Codice Penale, è facile comprendere perché organizzazioni di ogni settore e livello stiano prendendo provvedimenti per evitare di incappare in problematiche legali relative a tale, complessa fattispecie di reato.
Altrettanto evidente è che le aziende operanti in alcune specifiche industrie debbano essere soggette a regolamentazioni e controlli interni particolarmente stringenti per diminuire drasticamente il fattore di rischio per l’ambiente e la collettività.
Uno di questi settori è senza dubbio quello chimico-farmaceutico che, per sua definizione, comprende tutte le attività relative alla ricerca, produzione e commercializzazione di sostanze chimiche o farmacologicamente attive, siano esse sintetiche o estrattive.