È stata recentemente approvata la Legge 28 giugno 2024 n. 90, “Disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici”, con la finalità di rafforzare le misure nazionali in materia di cybersicurezza e di prevenire e punire maggiormente i reati informatici.
Cosa sono e quali sono i reati informatici
La definizione di reato informatico può essere così riassunta: un’attività illecita che sfrutta le tecnologie informatiche e le reti digitali per compiere azioni che danneggiano persone fisiche, aziende e istituzioni.
Esistono diverse tipologie di condotte riconducibili ai reati informatici. Le più comuni includono:
- Hacking: è l’accesso non autorizzato a sistemi o reti informatiche.
- Phishing: si tratta di frodi attraverso e-mail o siti web ingannevoli che hanno come obiettivo il furto di dati personali.
- Malware: consiste nella diffusione di software dannosi come virus, ransomware e spyware.
- Cyberstalking: si definisce in questo modo la persecuzione online tramite molestie o minacce.
- Spionaggio informatico: definibile come la raccolta di informazioni riservate da parte di entità non autorizzate.
- DoS: acronimo di Denial of Service, consiste nel sovraccarico di un sistema per renderlo inaccessibile agli utenti legittimi.
Reati informatici e conseguenze sulla reputazione aziendale
I reati informatici possono causare danni reputazionali significativi alle aziende. Un attacco informatico come la violazione dei dati può infatti portare al furto di informazioni sensibili o brevetti, compromettendo la fiducia di clienti, fornitori e partner commerciali.
Le conseguenze di tali reati non sono soltanto reputazionali: oltre ai danni all’immagine del marchio, possono anche includere la perdita di clienti o un calo delle vendite. Inoltre, le aziende colpite da reati informatici si trovano spesso a dover affrontare costi elevati per la gestione della crisi e per il miglioramento delle misure di sicurezza informatica.